L’importanza dei piccoli dettagli
Il lavoro di formazione e consulenza prevede, ogni tanto, di evidenziare al cliente opportunità di miglioramento basate sulla modifica di piccoli particolari , sia in tema di comunicazione, sia in tema di organizzazione. Si arriva al punto di scoprire assieme, ad esempio, virgole messe nel posto sbagliato nel testo di una mail, loghi non allineati in altezza (se non addirittura doppi/tripli loghi, ma in questo articolo si parla di fattori molto più piccoli), adesivi o penne “brandizzate” non coerenti con l’immagine aziendale, numeri di telefono fisso nella firma delle email ancora con lo (O) tra parentesi, messaggi telefonici di risposta automatica con il sottofondo tipo bar, link di Skype che rimandano ad altri utenti, anno di aggiornamento del sito (di solito in basso nella pagina principale) fermo al 2010, e molti altri. Chi si occupa di strategia e massimi sistemi, a volte, ritiene questi dettagli non rilevanti e, “con tutti i problemi piú grandi che ci sono, non è il caso di dedicarsi alla loro risoluzione“. Piuttosto pensiamo a lavorare di più!
Cosa c’entra la maglia di una catena nell’immagine? La settimana scorsa, all’improvviso durante un giro in mountain bike, la mia catena ha iniziato a “saltare”, o meglio a “scattare”, ossia a non scorrere normalmente durante la pedalata, specialmente in salita. Ogni pochi secondi di movimento c’era una imperfezione, una distrazione, una perdita di fluidità, un consumo di energia maggiore per resistere al sobbalzo. Inoltre si era generato un senso di preoccupazione latente, che aumentava all’aumentare del dislivello, fino al punto da impedire la pedalata quando la pendenza è arrivata al 17%, su uno sterrato, con radici, sassi e pigne (che un po’ potrebbero rappresentare, per molte attività, la situazione del mercato di riferimento attuale). Inoltre, vien da sé, questi continui salti, accompagnati da rumori molesti, davano proprio l’idea di poter “contagiare” il resto della catena e di iniziare a rovinare gli altri componenti, per primo il deragliatore.
“Ok, fermiamoci, vediamo cosa è successo, probabilmente qualcosa si è infilato da qualche parte, oppure la catena si è rotta, oppure si è allentata (uhm, è abbastanza nuova). Ecco dove salta, ecco il punto, le altre maglie si piegano regolarmente tra di loro, questa no. E’ lei, rimane bloccata appena si curva sui pignoni posteriori, poi salta durante il “viaggio nel deragliatore” e si ristabilisce sulla guarnitura anteriore, per poi ricominciare a saltare nel giro successivo. Vai, è il momento di utilizzare lo smagliacatena e la falsamaglia, erano anni che volevo vedere come funzionassero (e qui si potrebbe aprire un altro capitolo del blog).”
Ecco la sorpresa, niente danni enormi, niente maglie evidentemente storte, niente di facilmente individuabile, ma, come si vede nella foto, una piccola sbavatura sull’interno di una maglia, della grandezza di 2mmx1mm. Chissà come si è generata, forse un cambio di marcia sfortunato, forse una pietra (ma doveva essere molto piccola), fatto sta che una imperfezione di 2mmx1mm (probabilmente non “pesabile”) è stata in grado di fermare una bicicletta più un ciclista, il cui peso complessivo è “improporzionabile”!
Dopo aver sostituito la maglia danneggiata con una falsamaglia sono ripartito, e subito ho pensato a quanto simili siano tutta una serie di piccole, quasi invisibili, imperfezioni che ogni giorno possono accadere nella nostra attività e che riescono a rallentare, se non addirittura a fermare, il lavoro di una o più persone. Se poi le imperfezioni sono molte, possono far fallire una strategia intera. Per fortuna, la soluzione c’è! Non dare nulla per scontato, chiedersi e soprattutto chiedere ad altri se stiamo agendo bene, e, per cominciare, verificare se quella virgola in quella mail la abbiamo messa al posto giusto!
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